Continua il periodo positivo per il mattone italiano che nel 2018 ha visto crescere le compravendite del 6,7% rispetto al 2017 anche se i prezzi in alcune realtà rallentano. Una fotografia in bianco e nero è quella che scatta sul mercato immobiliare italiano e che conferma, dunque, un percorso di crescita lento e in salita, fatta eccezione per alcune realtà particolarmente dinamiche.
La domanda immobiliare, afferma l’indagine condotta da franchising radicati nel territorio nazionale, è vivace sia come abitazione principale sia come investimento ma l’offerta inizia a ridursi, soprattutto nelle grandi città, con la conseguenza che i tempi di vendita stanno ulteriormente riducendosi. Infatti, gli ultimi dati li danno intorno a 129 giorni nelle grandi città, 163 giorni nell’hinterland di queste ultime e 152 giorni nei capoluoghi di provincia. In un anno si sono ridotti mediamente di una settimana. Sembra esserci in atto una sorta di “selezione immobiliare” con città particolarmente attrattive in cui i prezzi crescono e realtà in cui le condizioni perché questo avvenga sono ancora lontane.
Così tra le grandi città ancora una volta è Bologna che mette a segno l’aumento dei prezzi più importante (+6,2%), seguita da Milano (+4,4%), Verona (+1,8%), Firenze (+1,0%) e Napoli (+0,5%). Torino segnala stabilità. A Bari, Genova, Napoli, Palermo e Roma l’andamento dei prezzi è peggiorato rispetto a quanto registrato nel semestre precedente. Nell’intero 2018 si segnala l’ottima performance di Bologna (+11,1%) e di Milano (+8,4%). Per quanto riguarda le tipologie di immobili più richieste, il trilocale è quello più ambita (41%) ma avanzano monolocali e bilocali in seguito all’aumento dei prezzi e al maggiore interesse degli investitori. Milano è l’unica, tra le grandi città, in cui il bilocale prevale sulle altre tipologie. Le città dove gli immobili si vendono più velocemente? In testa Bologna dove per comprare casa si impiegano con 94 giorni e Milano con 100 giorni contro i 173 giorni previsti a Bari.
Come sarà il 2019 per il mercato immobiliare?
Si registrerà un andamento in linea con quello dell’anno appena terminato. Volumi che potranno confermarsi anche per l’anno in corso. “A livello di prezzi, nelle grandi città, ci sarà una leggera salita (tra +1% e +3%). Le realtà più piccole e intermedie, come i comuni dell’hinterland e i capoluoghi di provincia, risulteranno dinamiche in termini di transazioni ma piuttosto stabili a livello di valori, con una possibile eccezione della prima cintura delle grandi metropoli, influenzata dall’andamento di queste ultime.
Una valutazione del futuro immobiliare non può prescindere dall’andamento del settore del credito e dell’economia in generale. I mutui resteranno ancora favorevoli ed il mercato del credito non si discosterà molto dai risultati del 2018. Importante per il futuro del mercato immobiliare sarà la fiducia, legata alla ripresa dell’economia e dell’occupazione”.